La polemica che accompagna la Microsoft da decenni, riguardante la decisione di voler vendere Internet Explorer assieme ai suoi sistemi operativi, ha portato a distanza di 20 anni dalla prima apparizione del browser a una maxi multa di 561 milioni di euro.
L’Unione Europea ha infatti, deciso di multare l’azienda per aver trasgredito gli accordi antitrust presi nel 2009, secondo cui essa si impegnava a render libera la scelta del browser da parte dell’utente, attraverso una finestra di avvio che mostrasse i 12 browser più usati al mondo, a discapito del suo stesso IE.
Nella versione di Windows 7 SP1, tuttavia, questa finestra è venuta a mancare, per un guasto tecnico – secondo la Microsoft- guasto che è costato all’azienda di Bill Gates oltre il 3% dei profitti annuali 2012.
In una dichiarazione alla stampa, i rappresentanti di Microsoft non hanno contrastato la decisione dell’ UE, scusandosi per l’errore avvenuto :
“Ci prendiamo la piena responsabilità per l’errore tecnico che ha causato questo problema e ci siamo scusati per questo. Abbiamo fornito alla Commissione una completa e chiara valutazione della situazione e abbiamo adottato misure per rafforzare lo sviluppo del nostro Software per evitare questo errore in futuro”
E’ proprio grazie alla collaborazione di Microsoft che la sanzione è scesa al 3% dei ricavi, anzicchè ammontare al 10%. Infatti l’azienda ha reintrodotto la finestra mancata questo scorso Luglio, quando l’ UE ha iniziato le indagini.
Intanto Joaquin Almunia, commissario alla concorrenza ha affermato che un errore simile non accadrà più, ammettendo il loro errore nell’esser stati troppo ingenui.
Non a caso la Microsoft, prima di esser scoperta dall’ Unione, ha lasciato correre l’errore per ben 14 mesi.
La Redazione