Nome: Knack
Uscita: 29 novembre 2013
Tipologia: Action
Piattaforme: PS4
Team di sviluppo: SCE Japan Studio 

TRAMA

Knack, titolo di punta ed esclusiva di lancio insieme a Killzone shadow fall della console Sony di nuova generazione, ha non poco deluso le aspettative di chi aveva visto in Mark Cerny, lead architect di titoli come Spyro e Crash, un punto di riferimento e certezza di successo assicurato.
Il gioco presenta una trama all’apparenza interessante che però, come tanti degli aspetti che vedremo in seguito, ci ha deluso. Il gioco ci catapulta fin dall’inizio in una situazione piuttosto delicata per l’umanità, in guerra con i Goblin che, entrati in possesso di armi super-tecnologiche, minacciano l’incolumità della Terra.

La minaccia di un conflitto armato, porta gli umani a riunirsi in consiglio per cercare una soluzione al problema e qui conosciamo Knack: un esserino creato da un brizzolato professore con l’innata passione per le antiche reliquie, che dopo aver scoperto in una caverna una sfera dorata piena di energia, riesce a donare la vita ai misteriosi reperti. Poco più alto di un bambino, il nostro protagonista è un’arma di distruzione di massa capace di aumentare le sue dimensioni e la sua potenza, assorbendo reperti sparsi per il mondo di gioco. Il nostro scopo sarà quello di sconfiggere la minaccia e salvare la Terra.

MODALITÀ DI GIOCO

All’inizio della nostra avventura, ci sarà un tutorial che ci farà prendere dimestichezza con i comandi del pad: si tratterà sostanzialmente di stanze e corridoi piene zeppe di nemici e pericoli da evitare. Purtroppo, le aspettative di un’evoluzione dei livelli vengono a mancare quando con l’avanzamento del gioco, le mappe si presentano del tutto simili al tutorial e per di più ripetitive tra loro: corridoi, stanze piene di nemici, altro corridoio e altra stanza, e così via, arrivando allo scontro col Boss di fine livello.

Unico cambiamento che si può notare, è la capacità del protagonista di aumentare di dimensioni con l’assorbimento di reperti o pezzi di ghiaccio che però, non corrispondono ad un vantaggio strategico nelle fasi di combattimento, poiché ci troveremo ad affrontare nemici sempre più grossi all’aumentare della nostra stazza. Tutto ciò si traduce in un gioco dalla difficoltà elevata quanto inaspettata, che porterà il nostro eroe a capitolare dopo pochi colpi, sottolineando quanto l’opera di Cerny sia quasi improponibile per i più piccoli. Lo stile e le dinamiche di combattimento rappresentano un vero e proprio buco nell’acqua: il nostro amico, potrà utilizzare attacchi corpo a corpo che con l’aumentare della stazza, aumentano in potenza. Del tutto carente la fase di difesa, caratterizzata esclusivamente da una schivata con tempi di recupero fin troppo lunghi per procurare dei vantaggi.

GRAFICA E SONORO 

Discorso del tutto simile per quanto riguarda il comparto grafico: ambientazioni povere e poco varie dalla poligonalità deludente, lasciano di stucco se si pensa che siamo davanti ad un titolo Next-gen! Le mappe sono altrettanto limitate, come gli oggetti non curati nel dettaglio. Unico punto a favore è proprio la struttura del protagonista, composta da miriadi di oggetti tridimensionali; caratteristica che si trasforma in pecca quando ci si accorge che all’aumentare della struttura stessa, il motore grafico sembra arrancare nella gestione dei poligoni.
Unica lode va al sonoro e al doppiaggio in italiano, per un lavoro impeccabile.

IN CONCLUSIONE

Un gioco dalla noiosa ripetitività, privo di ingegno e colpi di scena, che risulta inadatto per qualsiasi tipo di giocatore. Non ci sentiamo di sconsigliarlo ma di testare voi stessi quanto il formidabile Mark Cerny, si sia macchiato di un delitto così efferato, per quello che doveva essere un trampolino di lancio per la PS4 e si è dimostrato un incredibile flop che difficilmente dimenticheremo.

Se questa è la Next-gen, meglio tenersi strette le vecchie console!

La Redazione

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