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Droni, le ripercussioni della tecnologia sulla sicurezza: il caso di Parigi

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In questi giorni, a Parigi, si sta molto discutendo sugli avvistamenti di droni avvenuti nella notte del 24 Febbraio, poco prima di mezzanotte: numerosi velivoli che hanno sorvolato Place de la Concorde, la Senna, la Torre Eiffel e Les Invalides. Già altri avvistamenti, di almeno cinque droni erano avvenuti la notte precedente nei pressi dell’ambasciata USA. Lo riporta il quotidiano Le Monde.

Si tratta solo dell’ultimo episodio di una serie di avvistamenti di sorvoli non autorizzati: la Procura ha aperto un’inchiesta dopo l’avvistamento di un drone sull’Eliseo il 20 gennaio scorso, per «volo di aeromobile in zona vietata». Infatti a Parigi, come in tutta la Francia vige il divieto di sorvolo senza autorizzazione, con pene per i trasgressori dalle 75.000 euro fino alla reclusione. E dallo scorso ottobre, sono 19 i droni avvistati nei pressi di centrali nucleari francesi. Tra i siti sorvolati ci sono anche, secondo diverse fonti locali, la piazza della Bastiglia, la Tour Montparnasse e la sede dell’Assemblea Nazionale.

droni parigi
Schema degli avvistamenti su Parigi

La paura è che possa trattarsi di una manovra organizzata dall’Isis, ma il criminologo Christophe Naudin accusa gli ecologisti radicali, che starebbero usando i droni per filmare qualche abuso per far valere le loro argomentazioni, come suggerirebbero le riprese alle centrali nucleari.
In realtà, come riportato da un’ articolo del Teleghraph, li definirebbe “eco-terroristi”, definizione che non rassicura più di tanto la popolazione francese.

Mentre oltralpe succede questo, in Italia un Prontuario che stabilisce le regole per l’uso dei velivoli senza pilota e le sanzioni per chi non le rispetta è pronto ed entro un mese potrebbe essere presentato.
Lo ha affermato il sostituto commissario pilota Francesco Corigliano, del dipartimento di Pubblica Sicurezza, settore aereo della Polizia, intervenendo nella Roma Drone Conference sui droni per la sicurezza.

Coloro che fanno volare un Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR), non solo dovranno rispettare le regole previste dall´Ente Nazionale per l´Aviazione Civile (Enac) ma dovranno anche certificarlo, assicurarlo ed essere in possesso di un attestato (una patente per droni, quindi). Pena, una multa che potrà arrivare anche a 64.000 euro. Rimarrà invariato il divieto di volare sopra gli assembramenti di persone, come cortei, manifestazioni o spettacoli.

Il Prontuario “è uno strumento che permetterà di sanzionare operazioni critiche che avvengono con droni non autorizzati”, ha spiegato Corigliano.

“L´obiettivo è dare una risposta a tutti coloro che vogliono operare con i droni nella legalità”.

Ovviamente verrebbe subito il sospetto che questo possa essere solo l’ennesimo tentativo di regolamentare un bene con l’esborso di denaro, per assicurarlo, avere una patente per manovrarlo e ovviamente i vari bolli e costi di manutenzione (per assicurarsi che non cada in testa a nessuno, timore realmente è stato espresso dal parere pubblico).

E’ da capire se queste nuove regole verranno applicate solo ai velivoli di una certa categoria, ovvero quelli per uso professionale o a tutti i radiomodelli volanti, cosa che riteniamo abbastanza improbabile. Non ci vuole infatti una patente per guidare un modellino di automobile a scoppio (anche perché l’import dalla Cina subirebbe grosse perdite).

Diversissimo è invece il caso dei droni usati a scopo bellico. L’ amministrazione Obama ha appena autorizzato l’esportazione dei droni armati ad alcuni paesi alleati.
Per l’approfondimento potrete recarvi su LaCooltura.com

 

Daniele Perna

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