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Flop videoludici: un 2014 da dimenticare!

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Il 2014 è stato un anno pessimo in chiave videoludica, sono stati davvero pochi i videogames da ricordare, molti quelli da dimenticare e che meriterebbero di esser etichettati come veri e propri flop.

Chi lo definisce il peggiore dal crac del 1983 esagera, ma nemmeno ci va troppo lontano; non è un caso se i capolavori che hanno fatto parlar di sé durante il 2014 sono due titoli usciti nel 2013, e rimasterizzati per le next-gen PS4 e Xbox One. Stiamo parlando di The Last of Us e GTA V. 

Collage flop

Se vogliamo fare un paragone tra 2013 e 2014, non possiamo che citare titoli quali  Super Mario 3D World, Bioshock: Infinite, Ni No Kuni, The Legend of Zelda: A Link Between Worlds, usciti proprio due anni fa; titoli che evidenziano il flop ottenuto dalle varie software house durante l’ultima annata.

Il fattore chiave di questo fallimento è uno solo: gran parte dei giochi debuttanti e più attesi, non hanno saputo mantenere le promesse, mentre molti sequel si sono arenati nella zona grigia della mediocrità. Ecco, allora, 5 fra i titoli più brutti, ignorati o deludenti (anche se magari di grande successo commerciale) dell’anno.

Ne mancheremo sicuramente qualcuno, ma non preoccupatevi, sarete accontentati prossimamente.

5-DESTINY

Destiny flop

Annunciato dopo la dipartita del team di sviluppo sul brand di  Halo Destiny si colloca all’ultimo posto della lista, quindi non è il peggiore.

Caso più unico che raro, si candida tanto a gioco dell’anno quanto a delusione più cocente; parliamo di un titolo che è riuscito a schiavizzare i giocatori portandoli a giocare anche 10 ore consecutive alla console, ma che ha raccolto un numero davvero notevole di critiche.  È programmato bene, diverte e dà dipendenza, ma a distanza di tempo si è rivelato povero di contenuti e più modesto dell’ambiziosa visione che Bungie aveva prospettato. Insomma, ancora non è il gioco che poteva e potrebbe essere.

Parliamo di un FPS classificabile tra i più innovativi del 2014 e, invece, ci troviamo davanti un ibrido mediocre, che vive di DLC ( la moda degli ultimi anni), e che presenta una ripetitività fuori da ogni schema. Vi capiterà nell’arco di una serata di gioco, di affrontare tre volte la stessa missione.

L’intero gameplay del DLC Dark Below

Qualcuno potrebbe obiettare affermando che questo accade in tutti gli MMO in circolazione ma la realtà dei fatti è molto diversa. Nonostante le quest tutte uguali e le dinamiche sempre simili, infatti, la varietà che un MMO è in grado di offrire in termini di ore, ambientazioni, oggetti e creature è nettamente superiore. Magari, potrà capitare di dover restare molto tempo nei pressi della medesima zona ma è praticamente certo che dopo pochi livelli si otterrà la possibilità di raggiungere altre aree del mondo, con la conseguente marea di nuove scoperte di cui meravigliarsi.

Avremmo solo gradito un po’ di originalità nelle situazioni, specialmente nelle istanze di gruppo.

Perché riproporre masse di nemici sempre più agguerrite senza modifiche sostanziali? Perché chiudere ogni istanza con boss che non sono altro che spugne per proiettili, circondate da add che si rimpolpano dopo un tot di tempo? Era così difficile aggiungere elementi da evitare, sensori da attivare per limitare l’arrivo dei rinforzi, fasi multiple da affrontare a bordo di veicoli o con armi specifiche, e via così? Per quale motivo ridurre ogni scontro in gruppo ad un semplice “ripulisci gli add, colpisci il boss, copriti finché lo scudo non si ricarica”? Davvero non riusciamo a comprenderlo.

Insomma, Destiny è un videogioco incompleto, un FPS con elementi GDR semplicistici, un PvP sbilanciato e caotico, istanze e missioni ripetitive, anche una volta raggiunto il level cap e  feature social da MMO piuttosto limitate.

3 anni per sviluppare un titolo simile, non sono un po’ tanti? Cara Bungie, un tempo compravamo sogni, non bugie.

4-Watch Dogs

Watch Dogs flop

Per molti il comparto tecnico è importante, per altri no. Qui non possiamo chiudere un occhio, specie dopo aver visto i molteplici video pubblicati da Ubisoft prima del rilascio ufficiale, dove mostrava un comparto grafico di tutto rispetto.

Watch Dogs è uno di quei giochi dove ti soffermi sulla componente grafica per ore, e non per la sua spettacolarità, ma per ben altro. Ribadiamo,  non ha una grafica pessima, ma non era ciò che ci aspettavamo  ed alcune texture sono davvero sottotono.

Presentato all’E3 con un trailer mozzafiato, l’open world di casa Ubisoft si colloca tra i titoli 2014  più sopravvalutati di sempre. Intendiamoci: i giochi brutti sono altri. Però è innegabile che Watch Dogs si sia assestato ben al di sotto delle aspettative, ma molto sotto.

A differenza di Destiny, saremo brevi su Watch Dogs: se non altro, c’è poco da dire; un titolo pieno di bug, molti dei quali ci hanno strappato qualche sonora risata, una narrativa blanda, mappa piccola per il genere di appartenenza, sistema di moralità veramente pessimo, ed una fisica che lascia molto a desiderare. Il sistema di guida è una delle cose più brutte del gioco in assoluto.

Ecco una serie di esempi postati sul canale YouTube Phantom, che potranno farvi capire di cosa stiamo parlando:

Insomma, siamo ben lontani dal tanto acclamato capolavoro Rockstar

3-MURDERED: SOUL SUSPECT

Murdered-Wallpaper flop

Quasi ci piange il cuore. Murdered: Soul Suspect è stato un titolo ricco di potenzialità,  insolita avventura sovrannaturale condita di omicidi e fantasmi, ma si è invece rivelata insipida e poco riuscita, con una campagna dalla durata di 6 ore, o poco più.

Come, già abbiamo detto in passato in un’approfondita recensione, parliamo di un titolo che punta tutto sulla trama e sul coinvolgimento emotivo. Rispetta pienamente i canoni e gli standard del genere thriller, e sviluppa una storia piacevole e coinvolgente, a scapito di un gameplay che risulta molto lineare e semplificativo.

E così è destinata a non lasciare traccia della sua esistenza. Un vero peccato.

2-SACRED 3

sacred-3-002 flop

Sacred 3 è un insulto non solo ai gdr, ma ai videogiochi in generale. È triste vedere un brand che ha dimostrato di essere all’altezza di gdr più acclamati e di saper sviluppare titoli di tutto rispetto, ridursi così. Quanti di voi hanno giocato ed apprezzato il primo Sacred? Tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza in questo campo. Sacred 3 non ha nessun elemento interessante che possa giustificare tale fallimento.

Elementi gdr ridotti all’osso, narrativa pessima, le battute in Sacred 3 sono alquanto forzate, gran parte della comicità si basa attorno alle stranezze degli antagonisti e a doppi sensi di bassa lega.
Non che il problema grave della produzione risieda nelle vicende, parliamoci chiaro. Qui non c’è un anello debole della catena, ma proprio una catena arrugginita. Il male numero uno di Sacred 3 è infatti proprio il suo gameplay, che rappresenta un abbandono del genere dei gdr hack ‘n’ slash in favore dell’azione. Non sarebbe neanche una cattiva idea, se non fosse per un paio di falle evidenti a livello di game design.

Prima voragine: il combat system di un hack ‘n’ slash isometrico è molto basilare e vive praticamente solo della varietà dei nemici, delle missioni, e della spettacolarità ed efficacia delle mosse disponibili. Sacred 3 offre una manovra difensiva e due abilità attive, oltre a una skill utilizzabile solo in gruppo.

Troppo poco per esaltare durante gli scontri.

Seconda voragine: tenendo in considerazione la semplicità di cui abbiamo parlato poc’anzi, gli elementi gdr sono indispensabili per divertire sul lungo periodo, perché permettono di personalizzare costantemente il proprio personaggio e di diversificare lo stile di gioco. In questo titolo, invece, non c’è loot, solo una manciata di armi extra potenziabili che si differenziano tra loro di pochissimo, e una lista di poteri assai scarna a loro volta migliorabili salendo di livello.

Vi è piaciuto il primo Sacred? Bene, dimenticatevi di questo sequel.

Il Flop numero 1? SONIC BOOM

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È Sonic Boom.

In conclusione, sono troppi i videogames che hanno deluso le aspettative in questa annata: siamo realmente pronti alla next gen? Il 2015 è appena iniziato.

Simone Capuano

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