MEANER THAN MAMA! Cuciniamo qualche bel tacchino col bellissimo spin-off (non ufficiale) creato dalla PETA!
Tranquilli, non si tratta dell’ultimo titolo Nintendo, bensì di una parodia del gioco creata dalla PETA per salvaguardare gli animali e denunciare la violenza su di essi. Come? Non avete mai sentito parlare di loro? Eppure è dal 2001 che la PETA continua a farsi sentire con le sue trovate e denunce nel campo videoludico!
Per chi non lo sapesse, la PETA ( PEOPLE FOR THE ETHICAL TREATMENT OF ANIMALS ) è un’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali, fondata in America agli inizi degli anni 80, ma cosa c’entra con i videogames? Dal 2001 hanno iniziato una campagna di denuncia sfruttando giochi appartenenti a case videoludiche famose, per creare parodie non autorizzate di denuncia contro la violenza sugli animali, per poi arrivare anche ad attaccare le case videoludiche stesse. Vi sono stati anche casi in cui la PETA ha utilizzato questi titoli per promuovere un’alimentazione di tipo vegano.
Super Tanooki Skin, qui la PETA utilizzava la figura di Mario Tanooki per denunciare l’ utilizzo di pellicce vere.
Nonostante il seguito positivo di queste campagne ed il buon intento, i giochi della PETA non sono mai stati visti di buon occhio dal mondo dei videogamers, che hanno accusato l’organizzazione di deturpare i titoli e mostrare una versione contorta di essi, caso particolare ad esempio è quello della loro parodia di Pokémon:
In Pokémon Black&Blue, infatti, si era a comando di una serie di Pokémon brutalizzati che dovevano vendicarsi degli allenatori che li avevano sfruttati. In titolo in questione non è stato altro che una denuncia verso lo sfruttamento degli animali nei circhi o strutture simili: gioco stesso metteva in evidenzia il concetto di possesso del Pokémon al pari di una “bestia da circo”. Inutile dire che ciò ha scatenato l’ira di molti videogiocatori che han difeso a spada tratta il titolo, consci del fatto che questi mira più che altro ad evidenziare il sentimento d’amicizia tra umani e Pokémon.
Super Tofu Boy, gioco col quale la PETA invitava le persone ad uno stile di vita vegano.
Nonostante le accuse, la PETA è riuscita a sensibilizzare moltissime persone tramite questi giochi che attraevano gli utenti proprio grazie al fattore parodistico. Questo strumento di comunicazione da parte dell’associazione, però, ha visto nascere pochi giochi. La PETA si è concentrata nel portare avanti le proprie campagne in altri modi.
Restando in campo videoludico potremmo, però, citarvi una serie di casi che potrebbero interessare:
- nel 2009, PETA criticò l’Activision poiché in una missione di Call of Duty: World at War si dovevano ammazzare dei cani e mandò al loro HQ delle copie di Nintendogs per “stimolare il loro amore verso i cani”
- nel 2015 vi fu una protesta per la presenza di mostri carnivori in alcuni titoli. Secondo PETA, i mostri vegani non erano abbastanza considerati
Come sempre queste cose non hanno dato un riscontro positivo da parte dei videogiocatori, sarà forse per il troppo amore verso un titolo? O la stessa PETA sta finendo col esagerare? ( vedi la storia dei vegani). Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!
Leandro Elia Ruggiero