Si è concluso da pochi giorni il CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas, la fiera annuale dell’ elettronica di consumo, che però non si è concentrata molto sul settore mobile, almeno non quanto eventi come il MWC di Barcellona, che si terrà dal 2 al 5 Marzo.
Samsung si è dedicata (insieme a LG e Sony) ai televisori in 4K e 5K, con la nuova tecnologia “quantum-dot” e con sistema operativo Tizen OS (proprietario di Samsung). Inoltre, ha presentato il nuovo Galaxy S6 a “porte chiuse” , mostrando il modello disponibile in due varianti, uno interamente in alluminio e con batteria non estraibile e l’ altro con una parte in plastica e batteria rimovibile.
Intanto, sono trapelate alcune foto del corpo in alluminio, pubblicate dal sito Nowhereelse.
Sony ci ha fatto una sorpresa presentando un riproduttore musicale per audiofili, sotto brand Walkman (ZX2) “high level”, sia nelle prestazioni che nel prezzo (1119$) ed una nuova linea di dispositivi intelligenti ed indossabili (SmartWatch 3).
Il lettore audio viene proposto con Android 4.2 Jelly Bean (perché è il più stabile, ma ciò non toglie la possibilità a Sony di aggiornarlo). La scheda tecnica vede la presenza di un display da 4 pollici con risoluzione pari a 854×480 pixel, 128 GB di memoria interna, slot microSD, tecnologia Hi-Res Audio, amplificatore digitale S-Master HX, Dynamic Normaliser, Clear Bass, DSEE HX, equalizzatore, supporto ai file MP3, WMA, AAC-LC, PMC, JPEG, MPEG4, AVC e WMV 9. L’autonomia è di circa 4,5 ore.
Lo Smartwatch 3 con Android Wear, ha un display touch da 1,6” 320 x 320 pixel, processore quad-core ARM A7 con frequenza di clock a 1.2GHz (troppo?) 512 MB di RAM e ben 4 GB (non espandibili) di memoria interna. E’ waterproof ed è munito di tutto il comparto sensori degno di rispetto, tra cui il GPS, NFC, Bluetooth 4.0 e batteria è da 420 mAh.
HTC ultimamente sta seguendo parecchio la moda dei ”selfie”, progettando dispositivi incentrati sulla qualità fotografica. Al CES ha presentato una fotocamera tascabile interfacciabile in wi-fi, coi dispositivi Apple ed Android, una sorta di piccolo periscopio con sensore da 16 Mp, estendendo il concetto di punta-e-scatta da smartphone con l’ uso dispositivi dedicati compatibili con ogni cellulare intelligente.
L’apparecchio è certificato, inoltre, con gli standard IP contro polvere e acqua. Presentato anche uno smartphone android di fascia medio-alta (Desire 826) con processore octa-core a 64 bit e fotocamera frontale con tecnologia Ultra Pixel da 4 Mp dedicata alla qualità fotografica (ricordiamo che la risoluzione non sempre è indice di qualità in ambito fotografico).
LG ha esordito con il G Flex 2, successore dello smartphone dal design curvo, che questa volta si presenta con uno schermo più piccolo (5,5” contro 6”) Plastic Oled ma con una risoluzione Full HD di contro al Quad HD del G3, (“meglio!” urleranno alcuni), processore Snapdragon 810 a 64 bit con clock a 2.0 Ghz, Ram da 2/3 GB a seconda del taglio di memoria di massa 16/32 GB, Fotocamera 13 Mp con autofocus laser (eredidata dal G3), batteria da 3000 mah e non per ultima, la caratteristica che ha fatto più scalpore: la cover in resina con tecnologia auto-riparante, che reagisce ai graffi e scalfiture, espandendosi e riempiendo i solchi, tornando virtualmente come nuova. PhoneArena ha realizzato un video test allo stand dedicato alla mostra (ma la qualità lascia un po’ a desiderare). Ne testeranno meglio l’efficacia quando il telefono sarà commercializzato.
NVIDIA non vuole proprio contenersi e dopo il soc Tegra K1 (montato sul Nexus 9), raddoppia la potenza con il nuovo chip Tegra X1, capace di arrivare alla potenza di calcolo di 1 Teraflop (si entra nella scala usata per i supercomputer), con CPU a otto core con architettura big.LITTLE, cioè 4 core di elevata potenza (A57) affiancati da 4 core a più basso consumo (A53) e GPU Maxwell con 256 core (la gpu Kepler di Nexus 9 ne ha 192). Con questo sistema, Nvidia punta a conquistarsi non solo il mercato degli smart device, ma anche dell’ automobile, più precisamente nelle “self-driving car”, ovvero quella categoria di veicoli che non hanno bisogno di conducente (ancora in fase di sviluppo). Con la capacità di elaborare fino a 1,3 Gigapixel (1300 Megapixel) e video 4K a 60 fps, è laa piattaforma ideale per gestire le numerose e complesse fotocamere con cui saranno equipaggiate le auto del futuro.
Acer propone due smartphone di fascia entry level e medium: Liquid Jade S, con processore a 64 bit, schermo da 5 pollici, 2 GB di RAM, una fotocamera posteriore da 13 MP (con apertura f1.8) e una frontale da 5 MP. La batteria è da 2300 mAh fissa e spessore di 7,78 mm. Supporto al 4G, slot nanoSIM e microSD. Liquid Z410 ha invece specifiche ideali per il mercato entry-level: connessione CAT 4 LTE, schermo da 4,5 pollici, camera frontale da 2 MP.
Ma la vera sorpresa è stata Asus, che ha svelato due nuovi smartphone di fascia alta (probabilmente top di gamma) dalle caratteristiche a dir poco da urlo. Abbiamo due phablet (sono entrambi da 5,5”), Zenfone 2 e Zenfone Zoom (sulla linea di Samsung), entrambi con lo stesso hardware: stiamo parlando del SOC Intel Atom Z3580 quad-core da 2,33 GHz a 64 bit affiancati da GPU PowerVR G6430 e una RAM di BEN 4 GB! (2 GB nella versione base dello Zenfone 2) Sono i primi dispositivi mobile ad avere 4 GB (ed avendo processori a 64 bit ha anche più senso). A completare le caratteristiche ci sono un display FullHD (niente QuadHD, un pizzico per alcuni, una gioia per altri) e fotocamera da 13 MP, fissa sullo ZenPhone 2 e con ZOOM OTTICO 3X sullo ZenPhone Zoom, con flash dual-led, stabilizzatore ottico e autofocus laser (niente flash allo xeno, peccato). Infine, a montare l’hardware troviamo Android 5.0 con l’interfaccia Zen UI.
Con questi due device Asus vuole fare il colpo grosso, grazie alla presentazione anticipata rispetto alla concorrenza, oltre che alla piattaforma Intel (un nome, una garanzia) ed il sostanzioso quantitativo di ram. Si spera che anche la fotocamera del Zenfone Zoom, tenga fede alle aspettative, sperando che Asus dia spazio alla libertà creativa rendendo disponibile un software di gestione della fotocamera personalizzabile come quello presente sul Nokia Lumia 1020, a cui lo ZenPhone guarda, per design e per fascia di utenza.
Chiudiamo con Alcatel che ha introdotto la nuova famiglia di smartphone PIXI 3, la cui particolarità consiste nel poter scegliere al momento dell’acquisto se equipaggiare Android, Windows Phone o Firefox come sistema operativo e il suo primo smartwatch, OneTouch Watch. Si parte dal modello entry-level da 3,5 pollici e 3G fino al 5 pollici con 4G. Tutti dual sim e dedicati ai giovani, con cover posteriori disponibili in 9 colorazioni, montano KitKat, mentre quello da 5 pollici è equipaggiato con Lollipop. Hanno processori Mediatek dal dual al quad-core. Niente che possa impressionare per quanto riguarda l’ hardware, ma ottima la scelta di renderli compatibili con tutti e tre gli OS: sarà sicuramente il fattore che porterà l’acquirente finale a scegliere questo prodotto.
Alcatel OneTouch Watch possiede un display touch da 1,22 pollici con una risoluzione di 262.000 pixel. Il quadrante ha un diametro di 41,8 millimetri e uno spessore di 10,5 millimetri. All’interno del corpo in acciaio trova posto un chipset STM429 di STMicroelectronics, una batteria da 210 mAh che garantisce un’autonomia fino a 5 giorni e un piccolo motore per la vibrazione. Le specifiche hardware includono anche un accelerometro, una bussola, un altimetro, un giroscopio, un tag NFC e un sensore per rilevare la frequenza cardiaca. Sul lato destro è invece posizionato il pulsante di accensione. Lo smartwatch è certificato IP67, quindi resiste agli spruzzi d’acqua. Niente Android Wear.
Un applauso ad Alcatel che ha, quindi, saputo muoversi bene iniziando un 2015 con un promettente smartwatch ed una famiglia di dispositivi dall’ accento “open”. Si spera che in futuro altri produttori seguano questa strada, per rendere sempre più aperto il mondo smartphone.
La Redazione