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Focus Yaiba: Ninja Gaiden Z, lo spin-off in grafica cel-shading

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Nome: Yaiba:Ninja Gaiden Z
Uscita: 21 marzo 2014
Tipologia: Action
Piattaforme: Xbox 360, PS3, PC
Team di sviluppo: Team Ninja, Spark Unlimited

TRAMA

Il nuovo capitolo di Team Ninja, insieme agli americani di Spark Unlimited, è uno spin-off della famosa serie Ninja Gaiden che, incollato ai vecchi canoni, non presenta grosse novità, deludendo la maggior parte dei videogiocatori della vecchia guardia.
Trattandosi di uno spin-off, non vestiremo i panni di Ryu Hayabusa come nei titoli precedenti ma di Yaiba Kamikaze, perfido e villano ninja che dopo un combattimento con Ryu stesso, muore perdendo un braccio e un occhio. Dopo il consueto ritorno in vita attraverso innesti robotici, durante la ricerca della nostra nemesi, aiutati da Monday, dovremo farci strada in un mondo di zombie. L’abbondanza di battute e doppi sensi rimandano ai titoli targati Suda51.

MODALITÀ DI GIOCO

Il gameplay di Yaiba: Ninja Gaiden Z è diversissimo dai precedenti capitoli. Il protagonista non è in grado di saltare, d’altro canto si potrà utilizzare una schivata che combinata agli attacchi ci farà ottenere un mix particolarmente potente.  Il giocatore avrà a disposizione 3 armi che, richiamate opportunamente, gli permetteranno di disporre di varie combinazioni; inoltre durante i combattimenti avremo a disposizione strane armi dall’utilizzo limitato e man mano che si salirà di livello, le armi potranno essere potenziate.
La presenza, anche in questo capitolo, del rage mode ci permetterà di sprigionare per qualche secondo una forza enorme accompagnata ad una vivace volgarità.
La novità di questo gameplay è la possibilità di coinvolgere elementi come fuoco, elettricità e acido che ci aiuteranno durante i combattimenti provocando effetti particolarmente devastanti e non mancheranno le relative conseguenze.
L’ utilizzo del sistema di combo tra due dei suddetti elementi, invece di stupirci, risulta ripetitivo in quanto il tutto si risolverà raccogliendo uno zombie e lanciandolo verso il giusto elemento.
La durata del gioco non supera le 6 ore anche se si alternano parti estremamente facili a parti piuttosto impegnative. Per quanto riguarda l’altra modalità di gioco, quella Arcade, si tratta di una mini-avventura che ricorda lo stile picchiaduro a scorrimento.

GRAFICA E SONORO

La grafica, risulta simpatica chi non l’ha mai provata, pur non è eccezionale: l’utilizzo del cel-shading combinato con l’Unreal Engine che ha prodotto grossi risultati in tanti altri titoli (vedi Borderlands 1-2), risulta del tutto vano in questo, presentando un prodotto dalla scarsa profondità pixellare. Neanche per quanto concerne il sonoro è stato fatto un buon lavoro: discreta sia la realizzazione delle musiche che la colonna sonora e striminzito il doppiaggio in inglese.

IN CONCLUSIONE

La realizzazione di questo spin-off  e il risultato prodotto, ledono l’immagine della serie e mandano all’aria quanto di buono fatto negli anni passati. L’altalenante sistema di difficoltà unito ad un combact system insufficiente, rendono il titolo poco divertente e molto spesso snervante. Le poche note positive non emergono, deludendo su tutti i punti di vista. La speranza è che si possa tornare sui propri passi, magari col ritorno di Ryu Hayabusa.

La Redazione

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