Nei primi anni, Nintendo non ha avuto di certo vita facile. Le vendite del Wii U sono state sempre al di sotto della media, soprattutto se paragonate alle dirette concorrenti Xbox One e Ps4. Nel 2014 però, le cose sono iniziate a cambiare e Nintendo, soprattutto nella seconda metà dell’anno, ha iniziato a dare il meglio di se, grazie all’uscita dei titoli di sua produzione più famosi come: Mario Kart 8, Super Smash Bros, Capitan Toad e a sorpresa Bayonetta 2.
Con questi titoli, l’ammiraglia Nintendo ha finalmente iniziato a vendere, dimostrando che quello di cui aveva bisogno, era solo qualche killer app. Marzo è il mese in cui Nintendo lancerà un altro dei suoi brand storici: stiamo parlando di Mario Party 10, che per anni ha divertito i fan in modo tutto suo.
Anche Mario Party 10, come tutti i capitoli precedenti, si dimostra da subito fortemente indirizzato verso l’utilizzo in compagnia, lasciando pochissimo spazio a quel gioco in solitaria che mal si sposa con la natura da party game del titolo.
Ad attenderci nel menu principale troveremo la classica modalità Mario Party e l’inedita Bowser Party, curiosa variante 4 contro 1 (quattro giocatori “standard” contro Bowser, che li inseguirà lungo il tabellone) strettamente legata all’utilizzo del peculiare sistema di controllo dell’ultima arrivata di casa Nintendo.
I menu interni di entrambe le modalità, oltre a permetterci di selezionare uno dei tabelloni per iniziare una nuova partita, ci consentiranno anche di accedere a tutti i minigiochi presenti, in modo tale da fare pratica o, volendo, divertirsi per qualche minuto con le curiose meccaniche di gioco che questi propongono.
Una novità di spicco di questo capitolo, oltre ai vari minigiochi tarati sulle specifiche del pad Wii U, è l’integrazione degli amiibo, statuine collezionabili, munite di tecnologia NFC – che da qualche tempo sta facendo la fortuna di Nintendo, entrando nelle case e nei cuori di tutti i videogiocatori. Niente di eclatante, ma pur sempre un’interessante e fresca aggiunta ad una formula ormai più che collaudata e stagnante.
Sarà presente una modalità apposita per le amiibo, chiamata “ amiibo party “, in cui sarà possibile utilizzarle sia come pedine, che come chiavi per sbloccare contenuti aggiuntivi.
La modalità più interessante, che ci ha tenuti incollati per ore, è la modalità Bowser Party, che vede come protagonista l’arci nemico numero 1 del nostro simpatico idraulico, Bowser.
Bowser sarà controllato da un quinto giocatore, che utilizzerà il gamepad, e lo scopo sarà quello di mettere i bastoni tra le ruote agli altri quattro concorrenti, in diversi minigiochi. Una modalità atta a donare nuova linfa al brand, svecchiando la formula, diventata ormai troppo stantia.
Tecnicamente il titolo vanta di un ottimo motore grafico, che fa girare il tutto in maniera molto fluida. Un applauso al design dei livelli, realizzati con cura, rendendo il tutto colorato in modo impeccabile.
Mario Party 10 è un gioco pensato e plasmato attorno ad un particolare tipo di giocatore, e fa perfettamente tutto ciò che un titolo del suo genere deve fare: rendere divertenti le serate tra amici e famiglia. Ma basterà questo a rendere il gioco appetibile per il giocatore medio moderno? Difficile dirlo, vista la natura fortemente divisiva e settoriale del brand. Quella proposta da Mario Party resta insomma una visione diversa del videogioco, sempre più rara e, proprio per questo, da preservare: il titolo Nintendo è una creatura a rischio d’estinzione che tutti dovremmo sforzarci di preservare.
Mario Party 10 sarà disponibile il 20/03/2015
Simone Capuano