L’Italia di nuovo indietro per le statistiche mondiali. Questa volta si parla del procceso di digitalizzazione delle scuole.
Secondo l’analisi effettuata dall’Ocse sul ‘Piano Nazionale Scuola Digitale’ nel nostro Paese ci sono 6 computer ogni 100 studenti (contro una media europea del 16%) e appena il 6% degli istituti sono completamente digitalizzati (rispetto al 37% continentale); solo il 54% delle classi, poi, ha accesso a Internet.
In nostra difesa possiamo dire che anche se lento è in previsione un miglioramento.
Intanto, i grandi colossi dell’informatica, partono con nuove iniziative che riguardano anche l’Italia per rendere l’ambiente scolastico un ambiente stimolante e dove apprendere in maniera innovativa.
Un esempio? “Con Microsoft per gridare Eureka!” sviluppato dal colosso di Redmond assieme a Intel e alla divisione Scuola della casa editrice Giunti. Si tratta di un sistema integrato che punta a dotare le scuole del nostro Paese di un kit di hardware e software di ultima generazione specifici per il settore socio-educativo.
Agli studenti saranno dati tablet e notebook, forniti da Acer e progettati da Intel, su cui saranno preinstallati sia il pacchetto Office 365, sia la piattaforma IES (Intel education software) adattata in base agli standard educativi attuali. Inoltre, ad ogni istituto, verrà fornita una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) da installare nel laboratorio informatico della scuola per effettuare lezioni che comprendano l’utilizzo di contenuti scritti ma anche di audio e video.
Non dobbiamo dimenticare i tool gratuiti per i docenti Poster e Geoscuola, le prime applicazioni di learning pensate per le scuole primaria e secondaria ed espressamente studiate per i nuovi sistemi operativi touch:
- Poster è un vero e proprio sussidiario 2.0 che permette di relazionarsi con le materie della storia, della matematica, della geografia in maniera totalmente interattiva
- Geoscuola è la versione digitale di un libro di testo di geografia
C’è poi il tema dell’orientamento che porta molto spesso a scelte poco consapevoli su quale percorso di studi intraprendere. Per questo Microsoft ha pensato di fornire agli studenti, sempre nei software di Eureka!, dei test per creare dei profili personalizzati e fornire indicazioni per mettere in condizione lo studente di scegliere il liceo piuttosto che l’istituto tecnico, la facoltà universitaria più indicata piuttosto che l’area lavorativa più affine alle proprie caratteristiche.
Attraverso test e questionari che consentono d’intervenire con programmi di potenziamento specifici, Microsoft serve per educare e far crescere persone prima ancora che studenti: individuando precocemente eventuali disturbi dell’apprendimento nel singolo bambino (i cosiddetti DSA) creando di strumenti di valutazione individuale; sviluppando contenuti esterni ai programmi scolastici ma finalizzati all’educazione civica dello studente in campi importanti (alimentazione, ambiente, diritti civili, tutela dei minori), fruibili online per essere affrontati in classe.
‘Registro elettronico’, è un’applicazione studiata per la digitalizzazione del registro di classe e di quello del docente, da condividere in tempo reale con le famiglie le informazioni su tutte le attività didattiche svolte in classe (argomenti trattati, presenze e assenze, ritardi e uscite anticipate, note disciplinari, voti).
Una somiglianza con il progetto ‘Genitori in video’, promosso dal Comune di Milano e sviluppato dall’azienda di Redmont in partnership con Asus, Plantronics e Microsys, che prevede la possibilità di mettere in contatto virtualmente famiglie e insegnanti grazie a tecnologie di comunicazione e collaborazione basate sul Cloud: Skype, che permette di svolgere i tradizionali colloqui anche se docenti e genitori si trovano fisicamente in città diverse.
Un altra novità?Samsung e la lavagna del futuro.
L’azienda sudcoreana ha pensato a programmi d’innovazione scolastica. Iniziando a vendere il proprio ‘sistema integrato’ agli istituti a poi riscontrato il successo del prodotto e l’elevata richiesta da parte delle scuole pubbliche, con il lancio di un progetto ‘aperto’ che prevede il sostegno di Samsung a scuole in difficoltà o che presentino determinate caratteristiche. Nasce nel 2012 con ‘Samsung Smart School’, la soluzione pensata e progettata per la scuola, che ha attratto l’attenzione di molti istituti italiani e riempito le loro classi con strumenti tecnologici innovativi.
Non si parla solo di tablet, in dotazione a ogni alunno o software, perchè la novità proposta da Samsung si chiama E-Board, la lavagna del futuro. Grazie a questo strumento didattico manovrabile da un computer o da qualsiasi altro dispositivo mobile, il docente può infatti organizzare delle vere e proprie lezioni multimediali, con la possibilità di trasmettere oltre alle pagine di e-book anche testi, slides, filmati, contributi audio, schede multimediali. L’insegnante potrà attraverso il suo tablet ‘dialogare’ con i singoli dispositivi (alunni): caricare i contenuti delle lezioni, condividerli con gli studenti, realizzare attività di gruppo, proporre questionari e verifiche (personalizzabili alunno per alunno) per verificare la comprensione degli argomenti trattati. Consentendo di monitorare il livello d’apprendimento di ognuno, modulare il programma e gestendo in maniera ‘remota’ il lavoro della classe.
In conclusione le idee ci sono ed anche le iniziative concrete, c’è da considerare un unico fattore: i bambini ed i ragazzi riusciranno ad esser rispettosi verso il materiale scolastico? Come sempre, tutto dipenderà dal proprio senso civile.
La Redazione