“Resident Evil è un titolo morto, non ci sarà mai un vero ritorno alle origini “
E’ questa la frase che sentiamo spesso; c’è chi ha parlato di tradimento della fan base, chi di eccessive derive commerciali, chi di inevitabile involuzione, e francamente iniziamo a crederlo anche noi.
Da tempo abbiamo aspettato un ritorno agli albori, ma gli ultimi Resident Evil sono stati tutt’altro che perfetti e Capcom lo sa bene. Da sempre, gli sviluppatori promettono un ritorno alle origini e , con Resident Evil: Revelations, titolo pensato principalmente per la console portatile di casa Nintendo, si sono notati dei piccoli miglioramenti. Non sarà un titolo rivoluzionario, ma Capcom pare abbia mescolato di nuovo le carte, sviluppando un titolo che generi di nuovo quella sensazione di paura e ansia che da sempre( o forse) hanno caratterizzato il brand.
A tre anni di distanza dall’uscita del primo capitolo, eccoci alle prese con il suo diretto sequel.
La trama di Residet Evil: Revelations 2 si colloca tra gli avvenimenti di Resident Evil 5 e Resident Evil 6, ed è suddivisa in due parti. Nella prima impersoneremo Claire Redfield, accompagnata da Moira Burton. Nella seconda parte, invece, saremo Barry Burton, padre di Moria, che parte alla ricerca della figlia e che farà conoscenza con una ragazzina misteriosa, chiamata Natalia Korda. La ragazza avrà un sesto senso sviluppato, che farà da supporto al nostro Barry, soprattutto nello svelare segreti e passaggi lungo il percorso. Le due storie, sebbene divise nettamente tra loro, condividono lo stesso tempo e lo stesso luogo: Claire e Moira vengono rapite da misteriosi individui mascherati e si ritrovano nella prigione, mentre Barry parte alla ricerca della figlia dopo avere ricevuto il suo messaggio d’aiuto. La prima storia, ovverosia quella di Claire, è quella più fedelmente interessante, fatta di enigmi e scarsità di munizioni, un netto richiamo al genere survival horror.
GAMEPLAY
Il gameplay è un tassello fondamentale per questo titolo. Tutto gira intorno al cambio tra i due personaggi, infatti, con la pressione di un tasto, è possibile passare da Claire a Moira, da Barry a Natalia e viceversa. Claire e Barry sono i due personaggi dediti all’azione e all’uccisione dei nemici, mentre Moria e Natalia si dedicano alla risoluzione di enigmi, e alla ricerca di oggetti utili. Ci saranno sessioni in cui vi ritroverete a impersonare un solo personaggio per risolvere puzzle ambientali o aree altrimenti inaccessibili. Ed è in questi momenti che aumenta la componente horror.
E’ presente anche la modalità mutltigiocatore in split screen.
Non è in Resident Evil: Revelations 2 che i fan troveranno un tanto acclamato ritorno alle origini, ma ciò nonostante il titolo presenta delle novità atte a risanare parte dei passi falsi commessi da Capcom negli ultimi anni. Così come fece il primo Revelations, questo sequel non è in nessun modo rivoluzionario e non ci sono elementi chiave a cambiare la formula, occorre però precisare che presenta delle fasi “spaventose”, e dei livelli ben strutturati, ma che non fanno gridare al miracolo. Aspettiamo con ansia il verdetto, questo atteso sequel potrebbe confermare quanto avvenuto con il primo Revelations.
Simone Capuano